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La nascita dell’industria del vetro di Murano fu stimolata dagli scambi commerciali tra i veneziani e l’Oriente. Naturalmente, per molti secoli dall’inizio delle prime produzioni, l’attività vetraria fu incentrata al solo soddisfacimento di esigenze quotidiane, come specchi, bicchieri e lampadari in vetro di Murano.
Con il progresso tecnologico la creazione dei lampadari in vetro di Murano conobbe un’importante svolta, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. Grazie al talento professionale di maestri del vetro quali Lino Tagliapietra, Pino Signoretto,Loredano Rosin e Ermanno Nason, gli oggetti che uscirono dagli opifici acquisirono un crescente pregio artistico che fu presto apprezzato oltre i confini di Venezia.
Oggi, come allora, l’isola di Murano conserva il suo valore di centro di eccellenza per la creazione di oggetti unici in vetro conosciuti in tutto il mondo, dove bellissimi lampadari in vetro di Murano adornano saloni senza tempo.
Allo sviluppo dell’affascinante mondo del vetro ed in particolare dei lampadari in vetro di Murano ha contribuito in maniera rilevante l’azienda di Reno Schiavon il quale, al termine degli anni Novanta, trasforma l’antico stabilimento famigliare in un centro di apprendimento dell’arte della lavorazione del vetro. Per molti giovani talentuosi locali, questa scelta del maestro vetraio rappresenta un’opportunità di crescita senza precedenti, grazie alla quale l’intera offerta produttiva muranese evolve con nuove linee e tecniche di lavorazione. Si diversificano così gli stili e nascono specifici design destinati a conquistare il mondo, per arredare ogni ambiente moderno o classico. Tra gli apprendisti vetrai di allora, oggi se ne contano diversi che sono riusciti a realizzare un proprio laboratorio indipendente e a trovare fortuna nel mercato di questo settore che sembra non conoscere il tempo. I fratelli Mattia e Silvio Toso hanno mostrato un considerevole talento nel lavorare insieme, sebbene provenissero da impostazioni tecniche ed artistiche differenti. Il primo, infatti, si è formato sotto l’esempio di Pino Signoretto, ossia il principale riferimento artistico del campo tra gli anni 80’ e 90’. Qui è maturata l’abilità di Mattia nel realizzare la scultura in vetro di Murano. Mentre Silvio ha acquisito i primi strumenti prestando servizio in due fornaci,
la Pauly CVM e la Archimede Seguso, entrambe contraddistinte da uno spiccato stile classico, formatosi in un’attività secolare ad alto livello, tramandata da generazioni.
Entrambi gli artigiani hanno potuto perfezionare la loro tecnica produttiva sotto le indicazioni del maestro vetraio Reno Schiavon che ha dedicato proprio a loro le sue energie e la sua Arte.
Oggi è possibile ammirare le opere forgiate dai due fratelli ( lampadari in vetro di Murano, vasi, sculture, ecc.), rimasti insieme per unire i rispettivi talenti, direttamente all’interno dello show room della fornace di Reno Schiavon. Qui è quindi possibile ritrovare tutte le caratteristiche di un’arte antica che ha saputo evolvere ma senza stravolgersi, durante i secoli di vita di questo mestiere. Il titolo di maestro vetraio risale infatti a oltre otto secoli fa, quando la Serenissima lo equiparava addirittura a quello di patrizio.
I lampadari in vetro di Murano e le altre opere tipiche, hanno conquistato così un prestigio di altissimo livello, difficilmente ritrovabile in altri oggetti d’arredamento.